Pregiatissimi Presidenti, Amici Kyudoka tutti,
è con tanta tristezza nel cuore che questa Presidenza sente di doverVi informare del triste evento avvenuto la scorsa notte (12 ottobre 2010).
La scomparsa di un Kyudoka rattrista sicuramente i nostri cuori, ma quando il Kyudoka era anche un amico si è anche un pò più tristi.
Ruggero era una persona che tutti Noi stimavamo e che tanto ha fatto per tutto il movimento del Kyudo italiano, la signorilità dei suoi modi ed il Suo stile sono e saranno un esempio da seguire per tutti noi.
Personalmente conoscevo Ruggero da più di un ventennio ed ho avuto modo in varie occasioni di apprezzare la sincerità del suo cuore.

Elici Santo

Un uomo che ha portato la luce nel kyudo italiano: Ruggero Paracchini

Quando mi sono trasferito dalla Germania in Italia nel 1974, in Italia non si trovava ancora il kyudo. Io praticavo con gli amici italiani il kendo e nel ’75, mi ricordo che era una sera con la nebbia, io sono arrivato alla palestra di kendo, mi chiamava un signore (Ruggero Paracchini) e mi chiedeva di insegnare il kyudo. Questo é stato il primo incontro con lui.

Così io, Ruggero e un’altro signore, Carlo Cattaneo, abbiamo cominciato ad allenarci nel kyudo insieme. Eravamo nel nostro monolocale, abbiamo messo un grande bersaglio di tiro occidentale, e nel febbraio del 1977, con 10 soci, abbiamo costruito primo club di kyudo “Insai-club”. Lui era il nostro presidente, subito quattro dei nostri soci hanno partecipato a uno stage Europeo tenuto dal M° Onuma, lui é tornato dallo stage col 3° dan.

Questo é stato il primo passo del kyudo in Italia. Nel 1979 con Lui siamo andati ad Amburgo per fare conoscere il nostro maestro Inagaki Genshiro. La luce del suo kyudo era sempre accesa, e l’ultima volta quando sono andato a trovarlo, mi chiedeva di parlare di kyudo.

Aveva tanta voglia di parlare di kyudo specialmente della parte filosofica. Lui ha vissuto col kyudo e fino ad ultimo giorno il kyudo era con lui e la sua luce era sempre accesa…

Yoshihiro Ichikura