Accanto ai seminari e alle sessioni di esame in Europa e in America, l’International Kyudo Federation (IKYF) sta attualmente promuovendo la formazione degli Shogo d’oltremare in più stretta aderenza ai principi e alle regole promulgate dalla All Nippon Kyudo Federation.

A tale scopo si sono svolti già due seminari, il primo a Tokyo tra il 30 ottobre e il 2 novembre 2012, e il secondo tra il 5 e l’8 febbraio di quest’anno a Nagoya.

A quest’ultimo seminario, il “Nagoya Special Overseas Seminar” svoltosi nel Nippon Gaishi Sports Plaza Kyudo-jo, il Dojo centrale della Prefettura di Aichi, hanno preso parte tre Shogo italiani membri dell’Accademia Romana Placido Procesi: Luca Lucchesi (Renshi, 6° dan), Pasquale Faccia (Renshi, 6° dan) e Mauro Ercolani (Renshi, 5° dan).

Riteniamo quindi importante presentare in questa sezione una breve relazione dell’evento, per il quale la partecipazione di tre shogo italiani ha sicuramente rappresentato un momento significativo a testimonianza della maturità del kyudo italiano nel contesto internazionale.

In tutto i partecipanti sono stati diciassette, di cui sedici europei e una kyudoka statunitense. Il seminario è stato diretto da Okazaki Hiroshi sensei, Hanshi, 8° dan, e Honda Masakazu sensei, Hanshi, 8° dan.

Il 5 febbraio il seminario è stato aperto dallo Yawatashi di Okazaki sensei, assistito da due kaizoe europei, il primo dei quali italiano. Si è poi svolto Itte Gyosha, la successione dei tiri iniziali in gruppi di quattro o cinque arcieri, a cui sono seguite le considerazioni generali dei due Sensei sullo “stato dell’arte” degli Shogo presenti. La giornata si è chiusa con una serie di tiri individuali corretti dai maestri.

La lezione del 6 febbraio è stata aperta dallo Yawatashi di Honda sensei, anch’esso assistito da due kaizoe europei, seguito da un’ampia conferenza concernente il modo corretto di eseguire l’hanare, considerato tanto sotto il profilo tecnico quanto nella corretta attitudine mentale. Nel pomeriggio è stato effettuato lo studio di Kihontai-Kihondosa, il complesso delle posizioni e dei movimenti che sono, accanto al tiro vero e proprio, un aspetto fondamentale della pratica del Kyudo. Anche in questo giorno la seconda parte del pomeriggio è stata dedicata alle correzioni individuali del tiro da parte dei sensei, i quali hanno voluto continuare a correggere i presenti per un’altra ora e mezza dopo l’orario previsto di chiusura.

Il 7 febbraio si è passati alla pratica e alla correzione delle forme di tiro cerimoniali, Mochimato-Sharei e Hitotsumato-Sharei, pratica che si è svolta anche nella mattina successiva, permettendo a tutti i partecipanti di effettuare lo Sharei ed essere corretti. Nel pomeriggio si è svolta una lezione sulla manutenzione del materiale, soprattutto relativa allo yumi, alle frecce e al guanto, seguita, come di consueto, dai tiri individuali corretti dai sensei.

L’8 febbraio, dopo lo studio degli Sharei, Okazaki sensei ha tenuto una lezione sulla corretta disposizione mentale per accostarsi a un esame di Kyudo, soffermandosi sui più consueti meccanismi mentali che in genere s’innescano ostacolando il fluire dei movimenti dell’arciere. Il seminario si è chiuso con la serie finale di tiri eseguiti in gruppo dai presenti.

L’elenco degli eventi distribuiti nelle quattro giornate può fornire solo una pallida immagine della ricchezza di spunti e di temi che hanno fatto di questo seminario un avvenimento davvero importante per il kyudo d’oltremare.

Nei giorni 10 e 11 si è svolta nel medesimo Dojo la sessione regolare di esami, a cui hanno partecipato anche gli Shogo europei presenti al seminario. L’11 febbraio Pasquale Faccia ha conseguito il 6° dan, unico promosso tra i 16 europei. Complessivamente la sessione per 6° dan ha avuto 14 promossi su 388 candidati, pari a circa il 3,6 per cento, risultato in linea con le basse percentuali tipiche per i passaggi a gradi avanzati.