Lo stile Shomen è frutto di una sintesi, operata nel 1900 in Giappone, atta a codificare e uniformare in un unico nuovo stile le altre scuole conosciute. Lo stile Shomen ha un carattere più “cerimoniale” e si rispecchia sopratutto nelle seguenti caratteristiche:
MIYABI (eleganza)
MONO NO AWARE (sensibilità per le cose)
WABI (calma profonda)
SABI (sobrietà, purezza).
Nello stile Shomen l’arco è alzato davanti all’arciere con la freccia mantenuta parallela al pavimento.

SHAHO HASSETSU

Le azioni per l’esecuzione del tiro si sviluppano secondo una precisa sequenza (hassetsu), che stimola il praticante a ricercare un’armonia interiore ed esteriore; all’inizio l’arciere si pone davanti al bersaglio, quindi viene assunta la posizione di guardia, effettuando con estrema cura la presa dell’arco e della corda; quindi l’arco viene sollevato al di sopra del capo e lentamente aperto con un gesto calmo e sicuro, mantenendo il perfetto bilanciamento fra la tensione della corda e la spinta dell’arco. Giunti alla massima apertura si permane in questo stato di tensione senza intenzione, aspettando che lo sgancio sopraggiunga in modo naturale, quasi a sorprendere il tiratore. Il momento del rilascio è il culmine dell’azione ma l’attenzione dell’arciere deve proseguire anche dopo di esso; anzi, lo stato finale dopo il tiro è proprio il momento in cui viene manifestata la reale qualità del tiro, così come la vibrazione dopo il rintocco di un gong ne manifesta l’armonia del suono.

1) Ashibumi Posizionamento dei piedi
2) Dozukuri Posizionamento del busto
3) Yugamae Preparazione dell’arco
4) Uchiokoshi Sollevare l’arco
5) Hikiwake Apertura dell’arco
6) Kai Piena estensione
7) Hanare Rilascio
8) Zanshin Lo spirito e la forma che permangono